Alle volte succede che una strategia di lead generation messa in piedi da un cliente stia già producendo i suoi risultati. Ma ci sia molto margine di miglioramento.
Andiamo a vedere nello specifico cosa è successo ad un nostro cliente, leader in Italia nella formazione IT.
Disclaimer: non parliamo di una di quelle scuole che ti consentono di “diventare programmatore” in 6 mesi ma di un vero e proprio ente formatore che rilascia certificazioni riconosciute internazionalmente che consente ai propri alunni di diventare consulenti di altissimo profilo e di fare balzi in avanti nella loro vita professionale davvero significativi. Al momento non posso rivelare il nome del cliente dal momento che c’è un NDA di mezzo.
Partiamo dall’inizio.
La strategia di lead generation sta funzionando ed il dipartimento di vendita sta lavorando, come è giusto che sia, a contatti interessati ai prodotti offerti dall’azienda in questione.
Le campagne di lead generation sono state impostate da ormai svariati anni e, come spesso accade, con il passare del tempo il Cost per Lead è andato a crescere. Ok, si tratta di un fenomeno fisiologico ma pur sempre da tenere sotto controllo visto che il CPL incide fortemente sulle decisioni di budgeting.
Il cost per lead inizia ad aumentare.
Senza che venga fatta nessuna modifica significativa alle campagne attive, il cost per lead inizia ad aumentare drasticamente. Passiamo da circa 30-40 euro di media a 100 – 120 euro di media.
Il motivo? Difficile da dire, cattivi settaggi iniziali? Ingresso di altri grandi player nel mercato? Probabilmente un mix di tutto.
Io scrivo perché mi piace farlo ma tu probabilmente hai un’attività da portare avanti ed hai bisogno di soluzioni, non di cose da leggere. Se hai bisogno di noi contattaci subito e raccontaci che opportunità vuoi cogliere.
E poi la tragedia.
Google rende obbligatoria la ConsentMode v2, l’account viene flaggato come non compliant, le conversioni impazziscono per mancanza di dati. Risultato? Il cliente arriva a spendere anche 300 euro al giorno senza registrare nessun lead in ingresso.
A questo ci aggiungiamo un team di 3 venditori contrattati full time che non sapevano come impiegare le loro giornate.
Bisognava correre ai ripari.
Anche con campagne calcolate al millimetro, Google non riesce a produrre risultati nel giro di poche ore o giorni. Gli algoritmi hanno bisogno di tempo per rodare le nuove strategie ed avere a disposizione i dati corretti che gli consentono di raggiungere i suoi obiettivi.
Da un lato avevamo quindi immediato bisogno di lead, dall’altro di rimettere in carreggiata le campagne di lead gen di Google.
Cosa abbiamo fatto?
Prima di tutto abbiamo aperto un canale d’acquisizione clienti nuovo e relativamente rapido da gestire: Meta.
Primo passo – Un nuovo canale d’acquisizione
Con la giusta strategia su Meta siamo riusciti a riprendere il processo di lead generation con numeri soddisfacenti (3-4 lead / giorno) con una campagna test messa in piedi in poche ore.
A questo punto i venditori fra prime chiamate, lead SEO, contatti da meta, in un paio di giorni hanno smesso di girarsi i pollici.
Secondo passo – Spremitura traffico
Il sito del cliente fra campagne Google mal impostate e un posizionamento SEO discreto, in quel momento aveva un buon numero di visitatori giornalieri. Perché non sfruttarlo?
Detto fatto. Abbiamo installato un pop up discreto e poco invasivo con un modulo di generazione contatti che dal giorno dopo sta portando ai venditori dai 3 ai 5 lead freschi al giorno.
Qualche giorno prima questi contatti sarebbero costati almeno 300 euro/giorno.
Terzo Passo – Google ADS
Ci siamo rimboccati le maniche e siamo passati da un picco di 361 euro/conversione a 35,14 euro/conversione. Non male, un 90.266%
Un’altra buona notizia
Dai test effettuati su Meta, non solo siamo riusciti a tamponare ma abbiamo scoperto una nuova e valida fonte di lead che prima veniva scartata a priori perché “la gente la usa solo per cazzeggiare“.
Non solo, il cost per lead è addirittura sceso a 6.42 euro per alcune campagne. Fantastico.
Perché ti parliamo della riduzione del cost per lead?
Questo caso di cui vado particolarmente fiero l’ho voluto riportare all’interno della sezione portfolio del nostro sito per un semplice motivo: far capire a chi vuole approfondire che c’è sempre un modo per gestire crisi nel meccanismo di marketing ma al tempo stesso che anche le imprese solide e consolidate presentano sempre delle potenzialità di miglioramento che vale la pena esplorare.
Con questo voglio farti capire che probabilmente, affidarsi a chi queste cose le tocca con mano tutti i giorni, può essere la soluzione migliore. Fatto questo, puoi affidare a noi le operazioni di tutti i giorni che portano avanti il marketing della tua azienda oppure puoi semplicemente contattarci per una o più consulenze saltuarie.