Sono ormai tanti anni che si sente parlare di influencer e del loro pubblico, ma come torna utile esattamente questa relazione a fini pubblicitari?
Partiamo dalla definizione di Influencer. Si chiama così chi riesce ad attirare attraverso una o più reti sociali un numero di persone abbastanza superiore alla media. Essendo considerato un punto di riferimento dai suoi followers, è capace di “influenzare” in qualche modo il suo seguito.
Consideriamo il settore della moda. Una influencer è in grado di favorire il lancio di mode e stili grazie al carisma che esercita sul suo seguito. In questo campo l’influncer per eccellenza è Chiara Ferragni che nel tempo è stata in grado di esercitare un’influenza tale nel settore da poter arrivare a chiedere decine di migliaia di euro per un singolo post su uno dei suoi canali social. Incredibile vero?
Ma tornando a noi, in cosa consiste l’influencer marketing?
L’influencer marketing consiste nello sfruttare la visibilità di cui godono determinati personaggi del web per promuovere i prodotti o servizi di un’azienda. Se vogliamo essere precisi è un ramo del social media marketing.
Per diffondere il messaggio che si è stabilito all’interno del piano di comunicazione, vanno scelti i canali giusti. Ogni canale comunicativo che si sceglie, ha un suo stile, portata e prezzo. A seconda delle situazioni una persona con molti followers può essere l’opzione giusta per acquisire visibilità.
Il costo di questo canale dipenderà da una molteplicità di fattori, primo tra i quali il valore del mercato in cui opera e il numero di followers in relazione allo stesso. Per fare un esempio pratico, un influencer nel campo della moda, dovrà avere molti più followers di uno che è attivo nell’ambito della falegnameria. Questo perché il mercato della moda è un mercato molto esteso, ragion per cui il messaggio che si diffonde dovrà raggiungere moltissime persone per sortire un effetto. Al contrario, la falegnameria è un mercato dalle dimensioni ridotte, pertanto la propagazione efficace di un messaggio avrà bisogno di meno persone.
Macro e micro influencer
Tradizionalmente si è pensato agli influencer come a un gruppo di persone quasi famose o famose che sono seguite da decine di migliaia di persone. Ed effettivamente agli albori di questo settore era così. Poi sono iniziati ad arrivare “mezzucci” per aumentare il numero di followers, comprare i like e i bot che li facevano crescere in cambio di qualche euro.
Risultato? Un esercito di fake influencer che non servono a nessuno in termini di marketing per il semplice motivo che avendo “pompato” i loro numeri, non hanno poi un impatto reale sul mercato.
Oggi gli influencer con molto seguito continuano ad avere una grande utilità e quando sanno fare il loro lavoro (perchè di un lavoro si tratta) costituiscono uno strumento di marketing validissimo. Ma la disillusione creata dai fake influencer, ha dato piede alla nascita della figura del microinfluencer.
Un micro influencer è una persona parecchio attiva sui social che volutamente o no, è riuscita a creare un seguito di followers non grandissimo ma assai attivo. E sebbene non arrivino a decine di migliaia di persone, il loro impatto può essere significativo. Tutto sta nel saperlo sfruttare.
Un ultimo appunto sul mondo dell’influencer marketing. Il concetto è nato con i primi profili che raggiunsero decine di migliaia di followers su Instagram, ricordi? Oggi ci sono influencer su tantissime piattaforme. Prima di scegliere un influencer bisogna chiedersi se un social fa al caso tuo e della tua strategia.
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